Cosa è meglio bruciare?
Quanto sono comuni le richieste: “vorrei fare un allenamento per dimagrire e bruciare grassi”, “vorrei allenarmi per dimagrire qui sui fianchi, o sul sedere, o sull’addome o tutte queste parti” ?
Ed ecco subito pronti personal trainer e istruttori di sala tirare fuori dal cappello magico fantomatici allenamenti “brucia grassi” o se preferite “Lipolitici”.
Per non parlare poi delle folli idee su allenamenti orientati a ridurre le riserve di glicogeno!
Anche qui si mettono in gioco idee sbagliate, grassi e zuccheri sono molecole di riserva energetica, il glucosio viene stoccato in glicogeno principalmente in fegato e muscoli, e i grassi nei tessuti adiposi e in piccole quantità anche in altri tessuti e organi.
La loro velocità di utilizzo è differente, gli zuccheri danno energia in modo molto repentino, gli acidi grassi forniscono molta energia, ma con un andamento nel tempo molto più lineare degli zuccheri.
Vi serve molta energia in poco tempo? Sono meglio gli zuccheri!
Volete grandi quantità di energia ma non in breve tempo? Sono meglio gli acidi grassi!
L’unico aspetto innegabile è che allenamenti che prevedono il consumo di energia in modo abbastanza costante nel tempo, permettono all’organismo di prendere energia molto bene dagli acidi grassi, allenamenti che chiedono intensi consumi di energia in poco tempo anche se ritmico allora porteranno l’organismo a privilegiare gli zuccheri come fonte energetica.
Tutto il resto fa acqua, non può esistere un allenamento selettivamente Lipolitico o Glicolitico (il glicogeno è una risorsa energetica che dura pochissimo).
Allenamenti che prevedono il consumo di energia in modo abbastanza costante nel tempo..li vedo buoni solo per poke settimane…x il fatLoss…
in merito allo stock di glicogeno e prestazione…questo link sara’ utile :
http://www.albanesi.it/Arearossa/Articoli/009lungal.htm
Fondisti e mezzofondisti fanno lavori di fondo prolungato quasi tutto l’anno. Non vedo il problema.
è sempre bello vedere sfatare i miti da rubrica fitness su donna moderna..bravi!
ho però un dubbio: il glicogeno sostiene atleti impegnati nella maratona fino al 30 km circa, stiamo parlando circa di circa 2000 kcal stoccate (70kg per 30 km consumerebbero 2100 kcal, a prescindere dalla velocità, così dice Albanesi). in che senso quindi “..dura pochissimo”?
in ottica sollevamento pesi si arriva svuotare le proprie riserve in una sola sessione di allenamento??? mi sono sempre chiesto quanto si consumi a fare una ripetizione di squat da 100kg come riferimento, ma dubito che un PLer arrivi a consumare così tanto.
Grazie!
si ma un atleta di endurance a ritmo di gara di una 20+ km riesce ad utilizzare una quantità decente di grassi!! piu sei adattato al fondo e dotato e piu riesci ad usarne! la questione non è matematica ma è “qual’è l’intensità che ti permette in relazione alla distanza di coprire il percorso alla massima velocità arrivando a finire i carboidrati solo verso la fine (quindi utilizzando per quel che manca grassi)”
In questo pocket era mia intenzione enunciare la semplice questione di quanto sia futile separare i consumi energetici !!
Non può esistere l’allenamento che brucia bene il glicogeno, quello che brucia bene i grassi, e sopratutto da ogni allenamento si incombe al catabolismo delle fibre muscolari, prevenire il catabolismo proteico è una grande risorsa !!
Il link messo da Viktor, è interessantissimo !! Ma altro non fa che sottolineare come la prima riserva energetica sia sempre il glicogeno !!
Se ti alleni finchè hai glicogeno e zuccheri in corpo, vai alla grande e usi quelli, quando essi terminano non è oltremodo matematico !!!
Un maratoneta pesa 55kg e per dire può possedere come massime riserve di glicogeno tra 90-130gr di glicogeno nelle situazioni di resting ossia di non allenamento, esso ad un buon livello atletico di maratoneta può arrivare ad esaurire le scorte di glicogeno intorno i 25-30km….
ma questa è una assunzione fatta da chi si è dedicato a studiare in dettaglio la dinamica metabolica di questo sport !!
in primo luogo il movimento aerobico è quello che fa durare di più le riserve di zuccheri…..quello anaerobico è quello che le fa durare meno !!!
seconda cosa, la maratona è l’espressione di una endurance sportiva sulla distanza, un livello energetico mantenuto costante nel tempo da macchine organiche “leggere” e scattanti metabolicamente sul catabolismo metabolico che tuttavia su un soggetto allenato prevede il consumo costante di ridotte quantità di energia…..
quando passiamo da una maratona (sport devastantemente aerobico) ad un allenamento in palestra prettamente anaerobico è come passare dal centro dell’africa al polo nord !!!
per cui il discorso cambia e drasticamente…..
nel link citato infine si evidenzia come i soggetti maratoneti nella spializzazione tecnica che hanno sono predisposti ad un certo tono di catabolismo muscolare….verissimo, non a caso possono perdere oltre 1kg di massa mucolare durante le maratone complete per arrivare a 3kg e oltre se si tratta delle olimpiadi dove il livello dei competitori per il podio è stratosferico……
non bisogna fare l’errore che quello che è vero per uno sport lo sia per tutti gli altri !!!!
e in ultima analisi io volevo sottolineare come non abbia senso focalizzarsi su un allenamento di un certo tipo piuttosto che un altro per ridurre una certa risorsa energetica del nostro corpo…..perchè l’organismo fa come viene più comodo a lui….e non a noi !!!
Spero di essere stato esaustivo malgrado la PROLISSITA’ !!!!
estremamente interessante anzi, altro chè prolisso.
La sola frase “il movimento aerobico è quello che fa durare di più le riserve di zuccheri…..quello anaerobico è quello che le fa durare meno !!!” potrebbe sconvolgere le basi su cui poggia il “corro per dimagrire” e mille altre idee di corsi cardiofitness. Forse bisognerebbe dire “faccio stacchi per dimagrire”? In effetti tra un’ora di corsa o un allenamento intenso di squat\panca mi stanca molto di più il secondo, forse perchè il sistema nervoso centrale è più stressato?
se una sessione di lavoro in palestra esaurisce le riserve di glicogeno siamo all’uovo di colombo… o forse sono io che non ho proprio capito^^
grazie comunque
Ottimo articolo, complimenti. Un altro mito da sfatare è quello che vede nel cardio/fitness “lento” un maggior consumo di grassi e si ricorre a pratiche di corsetta o attività di fitness leggere per dimagrire “prima”, i personal trainer con tutti i loro corsetti ci han fatto i milioni di guadagni su queste teorie. Se è vero che un’attività lenta e costante fa prediligere all’organismo il consumo di grassi a fini energetici è anche vero che lo stesso organismo umano può subito ripristinare le scorte di grassi persi con i carboidrati assimilati. Al fine di dimagrire conta unicamente il deficit calorico.
Ciò che fin ora ha lasciato spazio al mondo del fitness, a mio parere, è in parte dovuto al fatto, che convincere una persona che “dovrà correre 10km per dimagrire un pò”, venga preferito dal cliente piuttosto che sentirsi dire, “devi fare 2-3 allenamenti di squat a settimana facendo per 1 ora a seduta solo squat con almeno il tuo peso corporeo e oltre”…….il cliente diseducato sceglie “il suo male minore” ma non di certo quello più efficiente
[vorrèi aggiungere]…..anche perchè per ora è il cliente che paga, e ci mancherebbe che non possa scegliere…..e spero sia così per molto tempo ancora !!! 🙂
Ma come fare poi a non sottolineare che proprio nell’ammazarsi di aerobico per dimagrire, ci si trova nel contesto dove 200kcal sulla alimentazione giornaliera si sentono molto di più che sulla alimentazione di un pesista “che nemmeno se ne accorge di 200kcal”, e se è un pesista in gamba ha anche un fisico spaziale (aggiungo io riferendomi al weightlifting olimpionico klokov e company)……basta un attimo ad un corridore per sentirsi appesantito dalla alimentazione per non riuscire a correre in modo agile e scattante il suo solito tragitto e/o qualcosa di più…..proprio perchè l’equilibrio metabolico deve adattarsi a soddisfare l’esigenza di una resistenza nel tempo e allora anche il pelo nell’uovo da fastidio sul lungo tragitto….mentre un pesista deve esplodere in un istante !!!!!
E al contempo giusto per sottolineare l’importanza di quanto sia complesso il metabolismo, é che spesso si può dire “tutto al contrario di tutto”, anche per un pesista può contare il lungo tragitto, ma in una modalità del tutto differente, accomunata al corridore, ossia il benessere, perchè nessuno sportivo da il massimo se non è in forma e sano !!
Tutta via avendo appena detto 2 cose che snocciolate dalla mia spiegazione sembrano una l’opposto dell’altra, diventa ben chiaro quanto tutto sia concettualmente fine !!
Almeno spero di aver reso l’idea !!
@guido 79: hai capito benissimo cosa volevo intendere 🙂 :), grazie ad entrambi Guido 79 e Vincenzo !! 🙂