Capita spesso di sentire in palestra o di leggere sui forum discussioni a proposito della variazione dello stimolo allenante.

Frasi come “bisogna variare spesso lo stimolo” o “amico, io cambio SCHEDA con TUTTI gli esercizi ogni 3 settimane\ogni settimana” o “ogni seduta non è uguale alla precedente” “…altrimenti il muscolo si abitua” echeggiano spesso tra le mura degli spogliatoi e talvolta sono state pronunciate anche da noi stessi.

L’istruttore che non cambia la scheda è un fannullone e ci sta facendo solo perdere tempo.

Sarebbe bene sottolineare che prima di “variare” lo stimolo allenante bisognerebbe avere un’idea del tipo di stress che stiamo somministrando al nostro organismo e degli effetti che ci aspettiamo di ottenere.

Tali effetti non sono altro che frutto dell’ADATTAMENTO che si manifesta fenotipicamente con gli incrementi di massa muscolare e funzionalmente con i kg aggiunti al bilancere (o l’acquisizione di altre abilità motorie).

Spesso queste frasi sono pronunciate o scritte da ragazzi che si allenano da pochi mesi, a volte,  purtroppo, si tratta di persone che militano nell’ambiente delle palestre da anni e che ancora non padroneggiano l’esecuzione dei principali esercizi (talvolta sono scoordinati anche nei più semplici monoarticolari), gli stessi che dicono di essere hardgainer per giustificare i propri insuccessi.

Siamo abituati a credere che, se l’allenamento è uno stimolo e il corpo risponde a tale stimolo adattandosi, sia necessario variare continuamente la tipologia di stress in modo da shockare continuamente “i muscoli” così che possano crescere ininterrottamente.

In realtà il corpo si adatta molto più lentamente di quanto pensiamo e le ABILITA’ che è necessario acquisire per  sollevare grossi carichi necessitano di TEMPO e di un apprendimento motorio, frutto di studio metodico, esattamente come la preparazione di un esame di Analisi 1.

Tali abilità devono anche essere esercitate con una certa ripetitività perché il corpo tende a tornare allo status quo ante, qualora tali adattamenti non si rendessero più necessari.

I metodi coniugati si basano su questo principio ma non è questa la sede per approfondire tale argomento.

Saltare da una metodica di allenamento all’altra e ruotare continuamente gli esercizi target (mi rivolgo a chi utilizzasse l’allenamento con sovraccarichi per migliorare le performance sportive in uno sport diverso dal powerlifting, o nel powerlifting stesso) può ridurre i vostri progressi.

La “confusione muscolare” pubblicizzata da Weider il più delle volte si tramuta in confusione mentale del povero atleta che non riesce ad acquisire gli schemi motori e gli adattamenti utili per progredire nel tempo.

La variazione dello stimolo è in realtà un falso problema per i principianti che probabilmente gli adattamenti dovrebbero ricercarli.

Qualunque filosofia o metodo di allenamento decidiate di seguire fatelo per un tempo sufficientemente lungo da creare degli adattamenti.

Datevi degli obiettivi misurabili e verificabili su esercizi specifici e lavorate tramite prove ed errori.