Articolo a cura di Nicola Marini

Ovvero: se superman fosse nato in Cina sarebbe stato un uomo normale in calzamaglia.


Partiamo da un presupposto.

Per chiunque capisca qualcosa di pesi, questa è con ogni probabilità, la più impressionante prestazione al mondo, quando si parla di Squat.

La seconda sono probabilmente le 6 ripetizioni a 270 kg, sempre di Tian Tao di cui abbiamo proposto il video discusso al Master di Programmazione AIF, in ottobre a Parma.

Paradossalmente (o forse no) non viene da un Powerlifter!





Dal video proposto ai presenti da Ado quel giorno ad oggi mi si è accesa una lampadina, ho notato un qualcosa che credo possa spiegare un po’ di più quella che evidentemente, all’occhio, risulta qualcosa di incredibile.

Difficile immaginare qualcosa di più affascinante dell’idea che lavoro, cultura della forza , ed ingegno possano portare a questa eccellenza.

Davide che batte Golia:

la storia del popolo Cinese, che inizia il suo percorso nella pesistica olimpica con strutture fisiche troppo esili per essere competitive con i giganti sovietici.

Da sfavorito e riesce a camminare sulla vetta del mondo del sollevamento pesi, enfatizzando le proprie caratteristiche culturali dell’essere orientali.


I cinesi rifiutano concetti e ricerche scientifiche occidentali.

Ne fanno di loro, si affidano all’empirismo e all’esperienza, non a pubmed.

Rubano da Sovietici e da Bulgari (assumendo negli anni 80 e 90 coach da quelle nazioni) e creano un prodotto culturale altissimo che è solo loro.


Questa cosa, a noi Italiani, dovrebbe interessare!

L’occidente si è da sempre chiesto quali fossero i “segreti” dell’oriente, cosa ci fosse da imparare da loro.

Noi appassionati di pesi ci chiediamo quanto queste tecniche possano essere riproducibile su di noi, considerate le loro proporzioni uniche, la loro infinita mobilità, l’età precoce in cui si avvicinano ai pesi.

Sicuramente antropometria e mobilità articolare sono fattori che contribuiscono a rendere i loro movimenti poco accessibili al ragazzo medio italiano che vuole diventare forte e che inizia relativamente tardi (dopo i 16 anni) ad allenarsi.

Il rischio di questo ragionamento, però, diventa quello di assumere la pigrizia intellettuale di non voler analizzare bocciando tutto con un:

loro sono fatti così!

Soluzioni tecniche concepite in decenni di lavoro sulle caratteristiche fisiche di un intero popolo possono essere di difficile trasposizione, ma sono fermamente convinto che esistano dettagli su alzate ampiamente note, che quando colti, possano fare una differenza enorme.

Girando su YouTube sono recentemente inciampato in questo video di Tian Tao, un atleta di 85kg che si muove in totale naturalezza con 310kg in spalla.

Una naturalezza tanto limpida e precisa quanto incorruttibile da stressor esterni.

Questo è l’incredibile di molti Squat cinesi:

si muovono correttamente, indipendentemente dal carico.

Pochissimo grind, tantissima spinta!

Si incendiano di attivazione solo i muscoli che servono, gli altri sembrano solo tranquillamente stabilizzare.

Talmente incorruttibile da risultare poco credibile come qualcosa di “casuale”.

Mi spiego meglio.

Prestate attenzione all’uscita dal rack dell’atleta, più precisamente all’attentissima sequenza di appoggio del piede, che corrisponde sempre a:

1) Tallone

2) Profilo Laterale del piede

3) Profilo Mediale del piede

4) Punta. 

Riguardate il video.

Quest’attenzione certosina per i tempi corretti del passo si vede molto di rado su soggetti non istruiti a farlo.

Parlo senza peso.

Pensate di farlo con in spalla più di 3,5 volte il tuo peso corporeo!

Le cose interessanti però non finiscono qui, arriviamo alla posizione di partenza a ginocchia stese, in questa fase è curioso osservare il modo in cui l’atleta distribuisce al suolo il carico del bilanciere, conserva un appoggio globale del piede appena più marcato sul profilo esterno, e mantiene questa pressione per la lunghezza della intera fase eccentrica.

Togliamo ora lo sguardo dal movimento in sé e ragioniamo sulla base delle conoscenze anatomiche che abbiamo a disposizione per osservare cosa produca nel concreto questa soluzione.

Se dovessimo esasperare questo appoggio ne risulterebbe una sorta di supinazione plantare, per comprendere gli effetti che questo movimento del piede crea sul resto del corpo è necessario trovare una catena muscolare laterale che tramite la supinazione venga messa in tensione e che sia quindi in grado di donare stabilità all’intero arto inferiore.

Partendo dal basso…

Sul piano laterale troviamo i muscoli peronieri, in particolare a noi interessa il Peroniero Lungo il quale si inserziona sul primo metatarso, ed in alto origina dalla testa del perone.

Risalendo ancora troviamo il Bicipite Femorale il cui tendine prende contatto con il condilo laterale della tibia, ed anche con la testa del perone stesso, creando una contiguità strutturale con il muscolo precedente, sempre sul piano laterale troviamo anche l’attacco del tratto ileotibilale, sempre sul condilo laterale della tibia.

A questo punto la tensione muscolare finisce per scaricarsi in punti diversi del bacino, con il bicipite femorale sulla tuberosità ischiatica, e con la fascia lata, su un po tutto il compartimento gluteo.

Queste le ragioni per cui è sensato credere che mantenere nella posizione di partenza (e per tutta la discesa) un appoggio sul profilo esterno del piede contribuisca a stabilizzare l’intera gamba, il che giustificherebbe anche l’immediata convergenza delle ginocchia, tipica dei pesisti cinesi nella fase di inversione dalla buca, momento in cui questa leggera tensione muscolare verrebbe improvvisamente meno.

È un concetto simile al sempre attuale “spingi le ginocchia in fuori in buca”, ma che non ha le controindicazioni di sbilanciamento sul piede tipiche di questo gesto.

Un’efficiente gestione della discesa nello squat che trovi un tensionamento dei muscoli posteriori della coscia tramite una corretta discesa sull’anca, associata a questo tipo di distribuzione delle forze in basso potrebbe completare la stabilizzazione dell’arto inferiore, senza irrigidire alcun muscolo.

L’effetto conclusivo è quell’incredibile capacità di spingere contro il bilancere di cui, in questi ambiti, si è più volte parlato. 


E nella mia esperienza, tutto ciò che stabilizza senza irrigidire, funziona.





Potrebbe sembrarvi un caso?

Qua ne potete vedere una vagonata, tanto per citare un video proposto al Seminario introduttivo del 2016.

https://www.youtube.com/watch?v=Y4qEvvIjjjI

Senza contare che uno dei migliori pesisti Giapponesi, fa la stessa identica cosa.

Magari con meno classe di Tian Tao, però:

https://www.youtube.com/watch?v=38w1PH2NkYI




Non è un caso, ripeto: tutto ciò che stabilizza senza irrigidire, funziona.