a cura di Ado Gruzza

Per chi non lo conoscesse, a coach John Broz è attribuita la famosissima frase:

If your family was captured and you were told you needed to put 100 pounds onto your max squat within two months or your family would be executed, would you squat once per week? Something tells me that you’d start squatting every day. Other countries have this mindset. America does not.

– John Broz

Una traduzione veloce è questa:

“Se la tua famiglia fosse catturata e ti venisse detto che devi per forza migliorare di 50 kg il tuo massimale di squat in 2 mesi o la tua famiglia finisce al patibolo, credi che continueresti a squattare una volta a settimana? Qualcosa mi dice che inizieresti a squattare ogni giorni. Altre nazioni hanno questa impostazione mentale, l’America no.”

Ecco: questa genialata è il marchio di fabbrica di quello che è John Broz.

Una delle teorie che hanno reso Broz così noto negli States è quella semplice idea di fare Squat ogni giorno, adattando pian piano il sistema fino a che queste sedute diventino (pressoché) tutte sedute ramping, alla ricerca dell’1RM del giorno, detto anche Daily Max (massimale giornaliero). Semplice. Nulla di più.
Così semplice che, prima che Broz dicesse all’America dei pesi: “Avanti, allenati spesso e duro, non temere”, l’approccio frequente era una chimera per pazzi.

Nel mondo ibrido del fitness qualitativo, in cui l’allenamento con i sovraccarichi è ancora, spesso, relegato a mitologie da bodybuilding della “golden age” o all’ultima moda del mese, questa idea di Broz è stata uno scossone.

La forza di John Broz è indiscutibile: J.B. è un figo, un figo perché da quando ha iniziato a proporre le sue metodologie al pubblico americano, in ogni angolo di box Crossfit d’America c’è stato qualcuno che ha lavorato sul Daily Max e, per mesi, sembrava non si parlasse di altro. Come dicevo: John Broz è uno di quelli che determina le mode senza subirle.

Questa una sintesi, di suo pugno, del suo approccio allo squat fatto ogni seduta, ogni giorno della settimana:

“Questo metodo funziona quando il peso sul bilanciere sale e continua a salire finché non inizierebbe a scendere se anche solo una foglia si posasse su di esso!

Prima di tutto concentratevi sull’abituarvi al raggiungimento di carichi massimali ad ogni seduta.

Dopo poco (poche settimane) aggiungete 3 serie da 2 ripetizioni con qualcosa come 20 kg in meno del massimale raggiunto. Appena queste serie di back off diventano facili, aggiungetene una o due, arrivando a fare 4 o 5 serie “di ritorno”. Potreste anche fare un 3 x 3 per poi aggiungere altri 10 kg e fare altre 3 serie da due ripetizioni.

Tutto sta nel continuo incremento di volume ed intensità. Quando il lavoro diventa facile, usate più peso o producete più volume.”

Coach Broz in allenamento  – Photocredit: jensinkler.com

John è un pozzo senza fondo di esperienza e di buon senso. Ci sono pagine e pagine sul web di “Q & A” su di lui, dove potrete trovare tonnellate di informazioni di grandi idee. Rileggendole, alla ricerca di spunti per questo articolo, non ho potuto non divertirmi nel confrontarmi con i suggerimenti di un coach davvero fuori dalle righe.
Broz è uno che ne capisce! Non so come sintetizzare meglio questo concetto. Puoi non essere d’accordo con tutto quello che dice, però non puoi negare la forza delle sue intuizioni e la limpidezza del suo approccio concettuale.
Credetemi, nel mondo dei pesi, tanto più tra i nomi altisonanti, di gente che ne capisce ce n’è davvero poca.
Coach Broz è molto distante da quell’approccio asettico dello Strength Trainer accademico, non ama la pliometria, le high pulls per “sviluppare la potenza” e tende a fidarsi unicamente di quello che vede e che gli dice il buon senso.

J.B è uno di quei soggetti che consiglia a chi è dolorante di allenarsi, perché la maggior parte degli infortuni passano con l’allenamento. Estremo, paradossale, con un fondo di verità: solo i “signori che ne capiscono” sul serio, sanno quanto a volte proprio nelle idee paradossali ci sia il germe della saggezza.

Sostanzialmente Coach Broz ha proposto una metodologia molto estrema (soprattutto a livello mentale) al grande pubblico. Questo grazie ad una capacità di analisi davvero molto rara, unita ad una forza comunicativa unica.
Secondo alcuni aneddoti da lui stesso raccontati, il suo mentore, Antonio Krastev, lo costrinse a fare singole di squat per 3 ore e mezza con 190 kg, visto che quel giorno era troppo stanco per fare strappo e slancio e troppo lento con quel carico. John stesso propose a qualche tizio, in modo un po’ provocatorio e un pochino no, un range un po’ bizzarro di serie back off: dalle 2 alle 50 serie!

Broz è titolare di un centro di Olimpic Weightlifting in Nevada (questo il sito internet: www.averagebroz.com). È un atleta master, si allena letteralmente da una vita e pur considerandosi un atleta di medio livello, ha collezionato numeri davvero importanti nella sua carriera di atleta.

Ciò che caratterizza maggiormente questo carismatico Coach è l’occasione avuta  da ragazzo di vivere più o meno tre anni fianco a fianco con il mitico Antonio Krastev, peso massimo bulgaro, l’uomo che ha il non piccolo onore di aver sollevato in competizione il massimo peso della storia nello Strappo, ben 216 kg: sicuramente una delle più incredibili prove di forza dell’umanità.

Krastev era in fuga dalla Bulgaria dopo la grande “offesa” subita dalla Federazione Bulgara all’Olimpiade di Seul. In seguito all’ennesimo test positivo, la Federazione Bulgara decise di ritirare tutta la squadra, togliendo a Krastev (che in quanto peso massimo avrebbe gareggiato per ultimo) l’occasione di vincere il titolo olimpico. Titolo per il quale era il favorito.

Krastev, allievo di Ivan “il terribile” Abadjiev, è stato una delle punte di diamante della scuola Bulgara: ha vissuto tutto la sua carriera agonistica durante gli anni d’oro della scuola di Abadjiev.
Krastev ha portato a Broz (in epoche di 3 x 10 una volta a settimana) non solo la metodologia “segreta” dei sollevatori bulgari; Krastev ha condiviso con il giovane Broz questa filosofia così estrema ma paradossalmente così “naturale”, istintiva e primordiale dell’allenamento con i sovraccarichi: la scuola bulgara ideata dal mitico coach Abadjiev. Perché la scuola bulgara te la può raccontare solo chi l’ha vissuta, giorno dopo giorno, seduta dopo seduta.

Io adoro l’approccio mentale di Broz, adoro la sua forza comunicativa. Traspare dai video e dalle interviste, la sua intelligenza viva e la sua simpatia mai banale.
Grande motivatore, sa farsi seguire e creare  mode, come detto, senza mai subirle.

Ho cercato con forza di averlo in Italia, anche se John rappresenta un punto di vista molto distante (in particolare per alcuni versi) a quella che è diventata negli anni la mia filosofia di riferimento.
Ritengo però che, contrariamente a molti metodi senza struttura ed unicamente basati sulla creduloneria dei “lettori di riviste”, il metodo di Broz sia ancorato a concetti molto forti ancora tutti da analizzare e che potranno aprire, in futuro, ancora tantissime pagine tecniche, stimolare nuove idee e miscelare le conoscenze di chi si occupa del meraviglioso mondo della forza.

Coach Broz impegnato allo Squat  – Per gentile concessione di John Broz

L’approccio di questo tecnico americano è essenzialmente molto limpido:

  • ognuno può allenarsi ogni giorno. Attraverso un percorso di sviluppo della capacità di adattamento, non solo “può” allenarsi ogni giorno, ma addirittura “deve”.
  • Bisogna cercare di sviluppare le prestazioni massime in ogni seduta d’allenamento. Cercare quindi la massima tensione, ad ogni seduta.
  • Se un particolare giorno della settimana l’atleta è così dolorante dall’allenamento precedente da non riuscire più nemmeno a camminare, beh, quello è il giorno buono per fare squat con un manico di scopa. Non c’è spazio per i giorni di riposo: i giorni di riposo sono giorni in cui l’atleta peggiora.
  • L’overtraining non esiste. Semplicemente esiste essere in forma o non esserlo. Qui porta il famoso esempio del netturbino, che al primo giorno di lavoro rovescia pesanti bidoni nel camion della nettezza urbana. La sera è distrutto ed il giorno seguente non muove un muscolo.
    Ovviamente non può prendersi 3 giorni di riposo, perché perderebbe il lavoro. Semplicemente, stringendo i denti e continuando con lo stesso lavoro, andrà sempre peggio per qualche giorno, fino a che magicamente, il corpo si adatterà, facendo diventare quel tipo di fatica titanica, assolutamente normale. L’adattamento è la chiave.
  • Allenarsi con una frequenza troppo ridotta porta ad un maggior numero di infortuni e non viceversa. Se ti alleni ogni giorno, tutto il tuo corpo è affaticato. Muscoli, tendini, cartilagini, legamenti, eccetera. Quando ti alleni un giorno si e uno no, muscoli e legamenti non recuperano allo stesso ritmo: i muscoli recuperano e il tessuto connettivo no! Questa asintonia porta, come intuibile, ad una maggiore predisposizione all’infortunio. Questa ipotesi la condivido in pieno: non è assolutamente la frequenza la determinante del tasso d’infortuni!
  • Il volume è ciò che determina i progressi. La maggioranza degli atleti non arriva nemmeno vicino all’ammontare di volume ottimale. Dice Broz che non è né il programma, né la percentuale di carico il punto fondante: lo è invece, letteralmente, il workload.
  • Le fasi cicliche del corpo umano sono fatte da un imprevedibile andamento ondivago. Nessun programma può tenere questo fatto in considerazione. Per questo programmare è un concetto relativo, così come lo sono le percentuali di carico, poco amate dal coach Americano. Questo un punto su cui si potrebbero aprire discussioni epocali!
  • Sollevare spesso bilancieri pesanti, dice Coach Broz, indipendentemente dallo schema serie per ripetizioni che si andranno ad usare, fa crescere la massa magra. J.B. crede che uno dei motivi di questa risposta ipertrofica provenga dalla velocità di sollevamento e dal volume sviluppato. Ha visto grandi masse muscolari sviluppate da gente che ha fatto al massimo 3 ripetizioni per allenamento. Un “tizio” che conosco, ha scritto un capitolo di un libro su questo argomento…

Broz essenzialmente è un tecnico di pesistica olimpica, utilizzatore del metodo bulgaro: però da questo ha sviluppato una visione personale e, come dire, vissuta.
Credo sia incredibilmente interessante percepire le opinioni ed i consigli di questo tecnico rivolte al nostro mondo, quello del powerlifting, “powerbodybuilding” e della forza in generale. Mondi che Broz conosce molto bene.

Uno di quei coach davvero da non perdere, di quei personaggi che davvero rompono gli argini: e non a forza di banalità sparate a vanvera che facciano colpo sugli allocchi.

“Broz Knows” recita il suo nickname su qualche forum.

Sono d’accordo: Broz ne sa davvero!

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Vi ricordiamo che il Coach John Broz sarà PER LA PRIMISSIMA VOLTA IN ITALIA in ESCLUSIVA per l’AIF domenica 09 febbraio in qualità di docente a “Building a Strength Expert” – 2° Corso Avanzato FIPL per Istruttori di Powerlifting insieme a: Mike Tushcherer, Ado Gruzza, al Dott. Fausto Caruana e al Dott. Federico Fontana.

Quota di iscrizione alla sola giornata di lezione tenuta da Coach Broz:

> € 130,00;
> Trainer FIPL (di tutti i livelli) SCONTO 15%€ 110,00.

Ricordiamo a tutti gli interessati che il pagamento dovrà essere effettuato ESCLUSIVAMENTE a mezzo Bonifico Bancario Anticipato alle seguenti Coordinate Bancarie:

CASSA PADANA BCC – Filiale Taneto Di Gattatico
cc intestato a A.S.D. ACCADEMIA ITALIANA DELLA FORZA
IBAN: IT35 B083 4066 3400 0000 0096 860

NON VERRANNO ACCETTATE iscrizioni sul posto e in contanti.

Dopo aver effettuato il versamento preghiamo gli iscritti di inviare una mail:

  • avente ad oggetto “ISCRIZIONE AL WORKSHOP DI COACH BROZ
  • contenente i proprio dati anagrafici: Nome /Cognome/Luogo e Data di nascita
  • recante in allegato copia Pdf o Jpg della ricevuta di pagamento in proprio possesso

al seguente indirizzo: iscrizioni@accademiaitalianaforza.it

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