a cura del Dott. Francesco Pelizza

Ebbene si, pensavate di aver ingerito il giusto carburante, che vi farà dare il meglio di voi?

INVECE NO, avete ingerito qualcosa, che non avrà il “tempo metabolico” di compiere il suo lavoro!

Si parla molto di creatina, come se fosse l’elemento comune, limitrofo o concorde alla prestazione sportiva.

Ma poi non si perde un minuto, a preoccuparsi del meccanismo di funzionamento della creatina, e badate bene che non mi riferisco allo scambio energetico sull’ADP per rigenerare ATP, e dar più durata e vigore alle contrazioni muscolari (attraverso l’enzima CPK se volete essere tecnici).

Vorrei perciò proporre il concetto di “tempo metabolico”.

Esiste infatti il momento giusto per la funzione metabolica di ogni molecola nel nostro corpo, e per la creatina, il tempo non può di certo essere descritto come immediato o comunque veloce.

La creatina esplica il suo effetto migliore su periodi di tempi più lunghi, in fin dei conti il vecchio buon metodo del carico di creatina dei BB, voleva proprio sopperire a questo meccanismo, pur non conoscendo il perché funzionasse meglio.

Il carico di creatina anni 80, serviva a lasciare nel sangue, abbastanza a lungo della creatina per far si che funzionasse nel tessuto muscolare quando serviva. Ma quantità usate ed effetto finale erano abbastanza scadenti, se messe a rapporto, ma comunque non voglio colpire a spada tratta il BB, era solo una delucidazione sul passato.

Tornando a noi, la creatina per essere utile deve trovarsi al momento giusto, nel posto giusto, ed esso è nei muscoli durante l’allenamento.

Il difetto, è in quanto tempo ci può arrivare, e quanto ci mette ad essere effettivamente funzionante.

Serve tempo, dall’ingerimento perché essa passi l’esofago, lo stomaco, l’intestino, il sangue, il fegato, di nuovo il sangue e i tessuti muscolari. Arrivata nei tessuti muscolari deve poter godere di un “momento metabolico” delle cellule dove si rende disponibile un surplus di energia, da cedere alle molecole di creatina, per renderle molecole funzionali di fosfocreatina.

Solo a questo punto della favola, la creatina ingerita esplica la sua funzione.

E per ottenere, o almeno sperare che questo scenario si verifichi al meglio delle possibilità, serve che il corpo sia a riposo quando assumete creatina. Se la assumete vicino all’allenamento, non vi sarà tempo utile, e surplus energetico sufficiente per far funzionare la creatina, e per di più sarà come tirarsi la zappa sul piede, perché con l’attività fisica stimolate l’adrenalina, un ormone in grado alterare l’assorbimento intestinale dei nutrienti, quali anche creatina, e ad alterare alcuni enzimi correlati al metabolismo di sintesi dell’ATP. Per cui uno scenario disastroso, da notare poi che se la creatina rimane troppo a lungo nell’intestino, alcune persone possono soffrire di coliche, e nel pre allenamento è il momento migliore per arrivare a soffrirne.

Vi state chiedendo quando assumerla? A colazione, e perché no anche a pranzo se vi allenate almeno 3 ore dopo…

Altro particolare, se a colazione mangiate low carb o poche calorie in generale, la creatina assunta che finirà con il funzionare realmente nel tessuto muscolare sarà ancora meno, se poi considerate che l’efficienza di assunzione non è mai il 100%, è come nuotare contro corrente!