a cura del Dott. Francesco Pelizza

 

Acido e alcalino, sono 2 lati di una medaglia importantissima, ma troppo incompresa, troppo mal interpretata.

Si legge tantissima documentazione scientifica e non solo, la collimazione dei dati, spesso non giustifica qualsiasi estrapolazione concettuale.

Esempio: alcalinizzare il proprio organismo è un fattore importante, ma l’integratore magico alcalinizzante, che vi risolve i problemi in tutte le situazioni e necessità, è una mera utopia !

Un prodotto del genere che costi poco, quasi sicuro sono soldi persi, e se costa tanto perché contiene i più fantastici estratti degli alimenti più alcalinizzanti…. chi lo ha detto, come è stato provato ?

Che ad esempio il limone sia un alcalinizzante come alimento crudo integrale, perfetto. Ma che l’estratto più meraviglioso di succo di limone, o scorza o buccia o tutto il limone, sia ancora alcalinizzante ?

Risposta migliore: “Non ne avete la più pallida prova concreta!”

La modificazione della composizione, frazionamento, elaborazione o disidratazione di un alimento, possono tranquillamente: alterare, invertire o annientare ogni effetto alcalinizzante o acidificante.

Perchè ?

Acidità e alcalinità, sono fattori metabolici, di contesto tissutale e compartimentale, un evento sempre dinamico, che non è un gioco e nemmeno un trucco rinchiudibile in una capsula.

Inoltre, ambiente acido o basico sono definibili in una soluzione acquosa, e gli alimenti da questo punto di vista sono molto fragili, si deteriorano facilmente e la prima proprietà persa, può essere proprio l’effetto alcalino (soprattutto se esso non è definito dalla presenza netta di carboidrati).

 

 

La definizione ed esistenza di ambienti acidi e alcalini nel nostro corpo è compartimentalizzato a molti livelli, e i due macrolivelli più importanti sono i seguenti:

  • “Bocca-Esofago-Stomaco-Duodeno”
  • “Sangue-Tessuti” e viceversa

Un alimento acido al gusto, esplica la sua acidità fino allo stomaco, ma nel tratto sangue e tessuti potrebbe fare l’opposto oppure avere lo stesso effetto. Per cui gli effetti plausibili degli alimenti sono 4 scenari così descritti “comportamento fino allo stomaco/ comportamento dal sangue in poi”:

  • “Acido / Basico”
  • “Acido / Acido”
  • “Basico / Acido”
  • “Basico / Basico”

Surgelazione e cottura (se non eccessiva), sono i processi che alterano meno acidità e alcalinità, altre elaborazioni invece sono un terno al lotto.

Non ci trovo ne senso, ne logica, spendere tanto per integratori teoricamente alcalinizzanti, per poi potersi permettere alimentazioni altrettanto costose perché straricche in carni e alimenti costosi.

L’alternativa invece, è mangiare normalmente con salubrità alimenti alcalinizzanti, non spendere soldi per integratori che alcalinizzano, e risparmiare 4-5 volte, e se volete usare integratori ce ne sono di ottimi !

Vi dico di più !

Mangiare alimenti alcalinizzanti, non è il vero dogma dell’alcalinità !

Il pH del nostro corpo è dinamico, e ciò che conta non lo fa solo l’alimento, solo l’integratore, o solo il metodo alimentare.

Tutto il contesto di vita è importante, se mangiate benissimo ma troppo poco, il cortisolo e in genere il catabolismo è alto, e il catabolismo influenza pesantemente l’acidità, perché il catabolismo genera molti più acidi organici, che si riversano tra tessuti e sangue.

L’anabolismo, invece tende a produrre molecole più complesse, meno acide e anche basiche.

Giusto per complicare ancora le cose, il sangue possiede due sistemi tampone per il pH, il sistema del fosfato, e quello del bicarbonato. La ripercussione acida infatti si esplica in tutti i distretti cellulari “intra”, perché non presente un forte sistema tampone (anche se comunque vi sono diversi sistemi tampone interni e ottimi, ma variazioni minime del pH dentro le cellule da molto fastidio), e i distretti extra cellulari dove il sistema tampone viene meno (esempio classico i tubuli renali), ma in generale senza puntare il dito contro un distretto specifico, è il metabolismo che risente dell’acidità.

Con il metabolismo in difficoltà per l’acidificazione (da catabolismo o altri fattori), noi stessi siamo in difficoltà, ne risente la prestazione, la salute e il vigore organico.

Quello che conta, per il sistema acido o alcalino del nostro organismo, non è un fattore, non è un alimento migliore di altri, è il contesto!

 

 

E allora, piuttosto del tipo di alimentazione, diventa chiaro come, sia importante mangiare senza carenze, ne eccessi nutrizionali, senza deprivazioni, senza abusi.

Le proteine, sono sicuramente la fonte alimentare che se ecceduta, porta maggiormente acidità, pur considerando che si produce ammoniaca dal diretto catabolismo degli amminoacidi!

La frutta e la verdura, sono due classi nutrizionali importantissime per lo scopo dell’alcalinità, ma mangiare solo quelle è una carenza, deprivarsi dei cereali perché deputati come acidificanti, sono banalità, basta cambiare poche condizioni organiche e tutto cambia.

L’alcalinizzante migliora o peggiora, come anche l’acidificante, in relazione a quantità, qualità e tempistiche.

Quello che conta…..

“Non perdetevi nelle banalità, dell’alimento demone!”