a cura del Dott. Federico Fontana

Questo articolo, primo di una breve serie, vuole essere la premessa a quanto illustrerò nelle mie lezioni al 2° Corso Avanzato FIPL per Istruttori di Powerliftingtutti i dettagli a fondo pagina; una “vetrina” sulle recenti tematiche riguardanti l’interazione tra Sistema Nervoso e Muscolo, in particolare su una delle più importanti funzioni neuromuscolari nella performance sportiva: l’abilità di generare la massima potenza muscolare. Un’analisi completa di tematiche quali: la Potenza Neuromuscolare, cos’è? È allenabile? E ancora: la costruzione di una Skill complessa, perché l’allenamento della Forza deve necessariamente passarvi attraverso? La legge del reclutamento muscolare: come l’allenamento della Forza può interagire con esso “spostandolo” a nostro favore.

GROW A SKILL

Nell’attuale panorama dell’allenamento con i sovraccarichi, quello orientato allo sviluppo della forza è sempre più visto come fosse un “work out” a sé, ben lontano dalle codifiche che ne permettano un corretto apprendimento tecnico e una giusta progressione temporale degli eventi.

Ho sempre sentito racconti sul “quando”, il “come”, il “dove” inserire l’allenamento per la forza all’interno della preparazione di uno sportivo, trattato alla stregua di una “pillola magica” da somministrare in caso di bisogno, o introdotto in specifiche zone di carico per poi essere “scaricato” o “mantenuto”.

Arrivando a paradossi del genere: “Tenere la forza lontano dalle competizioni”.

Nessuno evidentemente si è chiesto, a questo punto, se valesse la pena rivedere il “come” fosse stata inserita questa “forza” che, secondo un simile punto di vista, potrebbe intaccare, al pari di un virus, le performance di gara.

La corretta “posologia” del farmaco, in questo modo, si allontana di molto dal “dosaggio” realmente benefico.

L’allenamento della Forza così disegnato influenza notevolmente anche la via in cui è programmato.

Sembrerebbe che la pratica orientata alla costruzione motoria, che include l’acquisizione e il rifinimento della tecnica esecutiva, sia poco considerata; a ben vedere anzi, non “sembrerebbe” affatto: lo è a tutti gli effetti! Forse per impazienza, ego o mancanza di sensibilità alla necessità… L’essere umano è estremamente bravo a modificare tempestivamente ciò di cui necessita in funzione del proprio bisogno.

Viene quindi così a mancare il presupposto fondante dell’allenamento della forza: la costruzione di un’abilità motoria. La Forza è infatti una SKILL e come tale, di default, richiede un approccio molto specifico attraverso il quale questa stessa abilità si implementa, parallelamente allo sviluppo di una corretta acquisizione tecnica progressiva.

Per definizione “skill” è l’abilità di eseguire uno specifico compito motorio o cognitivo in grado di produrre risultati pre-determinati. Ripeto: uno SPECIFICO COMPITO MOTORIO e COGNITIVO. Non una contrazione muscolare….

In altre parole: quando si allena la forza ci si dovrebbe allenare in una maniera tale che consenta di diventare effettivamente più forti. Credetemi, non è un concetto così scontato…

Il saper percorrere questa via permette di produrre risultati concreti e COSTANTI nel tempo, creando perciò atleti solidi nei successi; consente di ridurre il rischio di infortuni e di aumentare il match tra “livello tecnico” e “livello di carico”. L’atleta prenderà sempre più confidenza con questo pattern motorio di attivazione; maggior confidenza uguale: relax. “Relax” inteso come percezione della padronanza della propria forza, che contribuisce ad aumentare, nell’atleta stesso, il senso di autoefficacia psicologica.

Ecco così che si viene a “sbilanciare” a nostro favore il rapporto “alzate fatte” versus “alzate fallite”.

Questo approccio, questi “skill full movements” (perdonate l’inglese, ma in italiano non è possibile tradurre questa espressione senza rovinarne efficacemente il suono e quanto evoca…) rappresenteranno il “blend” ideale tra task motorio, individuo e ambiente che lo circonda.

Una MISCELA, questa, che incorpora progressivamente le Forze Esterne nell’organizzazione del movimento solo all’aumentare dello sviluppo dell’apprendimento individuale.

Il prossimo articolo tratterà il ruolo della pratica nelle varie fasi dell’apprendimento motorio e di come essa si possa inserire all’interno di una programmazione sensata!

Stay tuned!

Vi ricordiamo che il Dott. Federico Fontana sarà tra i docenti di “Building a Strength Expert” – 2° Corso Avanzato FIPL per Istruttori di Powerlifting insieme al Tecnico Nazionale Ado Gruzza, al Dott. Fausto Caruana e, direttamente dagli USA, due ospiti di eccezione: per la prima volta in Italia con AIF il coach JOHN BROZ, il “mitico” allenatore Americano che ha formato le sue conoscenze al fianco di Antonio Krastev e con la scuola di Ivan Abadjiev; MIKE TUSHCHERER, che presenterà in ESCLUSIVA italiana il suo innovativo approccio didattico, il Reactive Training Systems (RTS).

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