Insito nel DNA di chi si approccia allo strappo e slancio è quello di curare la tecnica.
Semplicemente perchè in uno strappo completo se non sei tecnico non sollevi, o sollevi molto poco. Questo lo si nota fin dalle primissime sedute di ogni puro principiante.
Nel Powerlifting è l’esatto opposto. All’inizio, ma pure fino a medi livelli LA PEGGIORE TECNICA consente di sollevare molto più carico. Per questo non è mai stato nel DNA del powerlifters il lavoro tecnico. Occorre molto buon senso oppure molta autorevolezza per convincere un principiante a curare un particolare che nella migliore delle ipotesi non lo farà faticare di più.
Per questo noi dell’Accademia Italiana della Forza facciamo tanto sponda sugli studi, sui metodi e sulle analisi del sollevamento pesi mondiale. Non sono più furbi e tanto meno più svegli, semplicemente da 100 anni sono costretti a guardare allo schema motorio e al reclutamento ottimale.
questo e’ il cuore di tutto il discorso a mio modesto parere, perseguire il continuo perfezionamento tecnico nonostante questo sia un fattore “limitante” al fine della prestazione, ma immagino che quando si e’ superata la fase di principiante/intermedio questo discorso non valga piu’ in quanto la tecnica diventa determinate ai fini del risultato ….correggetemi se sbaglio…
No Alberto, non ti sbagli affatto. Tra l’altro la tecnica è un ottimo antidoping a certi livelli. Cioè la disabitudine a curare lo schema motorio è estremamente più alta in sistemi dove si assumono grandi quantità di sostanze non propriamente etiche.